Che cosa si intende per protesi bilaterali, quando sono indicate e quali i vantaggi per il paziente: ne parliamo con il dottor Vincenzo Condello. 

Dottor Condello, parliamo di protesi bilaterale di ginocchio: che cosa si intende?

L’intervento di protesi bilaterale è un intervento chirurgico in cui vengono impiantate contemporaneamente le protesi per la sostituzione delle articolazioni di entrambi gli arti, nella fattispecie del ginocchio destro e di quello sinistro.

In quali situazioni sono indicate?

Il riscontro di artrosi a carico delle ginocchia è piuttosto frequente e non sono rari i casi in cui entrambe le articolazioni sono usurate. 

Quando questa problematica condiziona le attività della vita quotidiana del paziente (per esempio, salire e scendere le scale, dormire ecc.) provocando l’insorgenza di sintomi tali da richiedere l’intervento di protesizzazione, in alcune situazioni è conveniente affrontare contemporaneamente il problema dei due arti invece di intervenire prima su un’articolazione e successivamente sull’altra. 

I sintomi a carico delle due ginocchia, tuttavia, possono essere diversi (il dolore può essere più intenso a ginocchio rispetto all’altro) e la problematica artrosica può interessare distretti differenti dell’articolazione. In relazione alla situazione specifica, l’intervento di protesi bilaterale può quindi prevedere l’impianto di una protesi totale a un ginocchio e di una protesi parziale (monocompartimentale) all’altro, di due protesi monocompartimentali o di due protesi totali. 

Frequente è il riscontro di pazienti in cui un ginocchio è candidato alla protesizzazione totale, mentre il controlaterale presenta artrosi monocompartimentale e varismo meno accentuato. In questi casi l’intervento bilaterale (protesi totale + protesi monocompartimentale) consente di ripristinare l’equilibrio tra le due ginocchia evitando che, in seguito all’ulteriore consumo della cartilagine articolare, possa essere necessario – magari dopo un breve periodo di tempo – ricorrere all’impianto di una protesi totale anche al ginocchio controlaterale.

La situazione ideale nel caso degli interventi di protesi bilaterale è rappresentata dall’impianto di una protesi monocompartimentale a entrambe le ginocchia. 

Va comunque precisato che non tutti i pazienti sono candidabili a questo tipo di intervento: in ogni singolo caso il chirurgo deve valutare l’opportunità di effettuare o meno l’intervento bilaterale in relazione alle condizioni cliniche generali e alla presenza di patologie che possono rappresentare una controindicazione, come ad esempio precedenti episodi di tromboembolismo e patologie cardiovascolari.

Dottore, può spiegarci come avviene l’intervento?

L’intervento di protesi bilaterale è più complesso rispetto all’impianto delle due protesi in due momenti diversi e deve essere effettuato in strutture specializzate e da chirurghi ortopedici esperti, abituati a lavorare contestualmente su entrambe le ginocchia.

Nel caso specifico della nostra equipe, il medesimo chirurgo opera entrambe le articolazioni: in fase preparatoria tutto viene predisposto in modo tale che, non appena terminato l’impianto della prima protesi (in genere la protesi totale, quando prevista) il chirurgo possa procedere immediatamente con l’impianto della seconda protesi. 

Può dirci qualcosa in merito alla riabilitazione postoperatoria?

Il percorso di riabilitazione postoperatoria è un aspetto cruciale per il buon esito di qualsiasi intervento di chirurgia protesica e assume un’importanza rilevante anche nel caso degli interventi di protesi bilaterale. 

Se possibile, prima dell’intervento il paziente viene sottoposto a una fisioterapia preparatoria. 

La riabilitazione post-chirurgica vera e propria inizia presso la nostra struttura e prosegue dopo le dimissioni con tempi di recupero variabili anche in relazione al tipo di protesi impiantate. Nel caso dell’impianto simultaneo di una protesi totale e di una monocompartimentale, ad esempio, il ginocchio meno dolente, rinvigorito dalla protesi monocompartimentale, faciliterà il percorso riabilitativo. Nel caso di due protesi monocompartimentali, la ripresa è certamente più veloce. 

La riabilitazione contemporanea di entrambe le articolazioni consente peraltro di riequilibrare i due arti anche dal punto di vista muscolare.

Per assicurare una ripresa il più veloce ed efficace possibile è fondamentale che il paziente collabori e partecipi attivamente alla riabilitazione: un paziente motivato parte certamente con una marcia in più e riesce a recuperare più velocemente la propria autonomia. Per questo, ritengo sia fondamentale spiegare bene a tutti i pazienti il percorso che dovranno affrontare, in modo che non abbiano timore di affrontarlo.

Quali sono i vantaggi per il paziente?

Intervento protesico bilaterale significa un unico ricovero, una sola anestesia, un solo stress chirurgico, un solo percorso riabilitativo.

In generale, l’intervento bilaterale produce una soddisfazione media molto elevata per il paziente, che percepisce un passaggio netto da una situazione di discomfort clinico e meccanico a una condizione di benessere (con la scomparsa del dolore bilaterale) quasi impensabile prima dell’intervento.

Ma c’è di più: affrontare la doppia sostituzione protesica in un unico intervento e con un unico percorso riabilitativo si traduce anche nel vantaggio di un’unica interruzione dell’attività lavorativa, senza l’ansia di dover affrontare un secondo intervento magari l’anno successivo.

Per concludere vorrei specificare che anche dopo un intervento di protesi bilaterale è possibile tornare a praticare attività sportiva, ovviamente tenendo conto delle medesime limitazioni imposte dalla chirurgia protesica stessa.