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CHIRURGIA PROTESICA DEL GINOCCHIO

La protesi totale è particolarmente indicata per l’artrosi diffusa e permette di correggere deformazioni anche importanti, richiedendo però il rivestimento completo delle estremità articolatorie della tibia e del femore. 

La protesi compartimentale, invece, sostituisce solo i tessuti usurati permettendo di conservare quelli sani. Una scelta del genere necessita ovviamente di una cartella clinica ottimale del paziente circa le condizioni di stabilità globale dell’articolazione e il buono stato di cartilagini e menischi.  

L’ortopedico valuta insieme al paziente, sulla base delle analisi preoperatorie, quale protesi impiantare. A influire sulla scelta sono sia le condizioni generali del paziente che le sue necessità di riprendere, dopo l’operazione, attività sportiva.

Artrosi del ginocchio

Cause principali

  • Osteoartrosi: essenzialmente legato all’età, si verifica solitamente al di sopra dei 60 anni, ma può verificarsi anche nei giovani. La cartilagine che riveste le ossa del ginocchio si ammorbidisce e si consuma, le ossa sfregano quindi l’una contro l’altra, causando dolore e rigidità.
  • Artrite reumatoide: è una malattia autoimmune in cui la membrana sinoviale che avvolge l’articolazione s’infiamma e si ispessisce. Questa infiammazione cronica può danneggiare irrimediabilmente la cartilagine causando l’artrosi. L’AR è la forma più comune di un gruppo di disturbi chiamato “artriti infiammatorie”.
  • Artrosi post-traumatica: spesso esito di una grave lesione del ginocchio. Le fratture delle ossa che compongono l’articolazione del ginocchio o le lesioni non riparate o non riparabili di legamenti e menischi, possono danneggiare la cartilagine articolare nel tempo, causando dolore e limitando la funzione di tutta l’articolazione.

Tipi Di Protesi

Protesi Totale di Ginocchio (PTG): necessaria quando l’usura è diffusa a molte aree dell’articolazione, talvolta comprende anche il rivestimento rotuleo. 

Protesi Monocompartimentale (PMG): nei casi in cui l’usura cartilaginea sia limitata ad una solo zona dell’articolazione, cui corrisponde la sede del dolore, si riveste uno solo dei compartimenti del ginocchio – monocompartimentale – e l’intervento ha una portata di circa tre volte inferiore a quello totale. 

Questa riduzione riguarda l’entità dell’incisione e della dissezione chirurgica profonda, l’entità della rimozione ossea, e la preservazione di tutte le strutture legamentose. I risultati funzionali sono superiori a quelli di una protesi totale in quanto più porzioni sono preservate e la percezione dell’articolazione protesizzata è più vicina alla normalità rispetto ad una protesi totale. Lo svantaggio è una usura maggiore (anche se non di molto), ma un’eventuale sostituzione con protesi totale è sempre possibile data la scarsa quantità di osso sacrificata. 

Esistono protesi monocompartimentali del comparto interno, esterno o anche della sola rotula con la porzione di femore con cui si articola, cioè della Femoro-Rotulea.

In casi molto selezionati è possibile effettuare anche una protesi Bi-monocompartimentale

Riabilitazione

I tempi di recupero sono relativamente brevi e variano a seconda dell’operazione subita: l’autonomia viene raggiunta in circa 50 giorni per la protesi totale, un mese per quella monocompartimentale. 

La fisioterapia ed il recupero funzionale cominciano già dalle prime ore post operatorie, compatibilmente con le condizioni fisiche del paziente, e possono proseguire o in regime di trattamento giornaliero o di ricovero presso strutture specializzate portando rapidamente all’autonomia motoria del paziente grazie all’impiego di protocolli di “Rapid recovery” o “Fast Track”.

Per i pazienti particolarmente motivati è possibile il rientro a domicilio precoce per effettuare la riabilitazione in palestre riabilitative vicino alla propria abitazione.

Tecnica chirurgica

L’intervento di protesi del ginocchio si effettua quando la cartilagine, una moquette di tessuto biancastro che riveste le superfici ossee all’interno dell’articolazione, si usura al punto da non poter essere riparata, causando l’artrosi (gonartrosi), che altro non è che il consumo cartilagineo fino all’osso.  Tale situazione si manifesta con dolore, a volte anche a riposo, limitazione dei movimenti, incapacità a svolgere le normali attività quotidiane e talvolta associazione di versamento articolare. 

L’intervento di impianto della protesi del ginocchio consiste nel rimuovere la parte danneggiata della cartilagine insieme ad un sottile strato di osso, sostituendola  con un impianto realizzato con vari materiali: titanio e acciaio chirurgico per il rivestimento delle superfici ossee e polietilene per fare da “cuscinetto” tra le superfici suddette. Il cemento osseo viene spesso utilizzato per migliorare l’adesione dell’impianto all’osso sottostante.

Il chirurgo sceglierà l’impianto più adatto per le specifiche esigenze e lo stile di vita, tenendo in considerazione l’età, livello di attività ed il tipo di tessuto osseo. La protesi verrà quindi impiantata sull’osso come un vestito su misura. La maggior parte dei legamenti e tendini del ginocchio verranno lasciati integri in modo che il ginocchio possa continuare a piegarsi ed estendersi, mantenendo la sua mobilità e funzione originaria.

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